Il glioblastoma è la forma più aggressiva di cancro al cervello, caratterizzata da alti tassi di proliferazione e invasività cellulare. Nonostante i progressi nella chirurgia e nella radiochemioterapia, i pazienti continuano ad avere una prognosi sfavorevole, con un tasso di sopravvivenza di 14-15 mesi. Pertanto, sono necessarie nuove strategie terapeutiche. I campi elettromagnetici non ionizzanti rappresentano un'opzione emergente visti i potenziali vantaggi di sicurezza, bassa tossicità e possibilità di essere combinati con altre terapie.
Abbiamo studiato l'attività antitumorale della risonanza quantica molecolare (QMR). A tale scopo sono state testate tre linee cellulari di glioblastoma ed è stato valutato l'effetto QMR sul tasso di proliferazione e aggressività delle cellule tumorali. Per chiarire il meccanismo d'azione QMR, è stato delineato l'asset proteomico dopo la stimolazione. Le cellule stromali mesenchimali e gli astrociti sono stati usati come controlli sani.
Risultati
La QMR ha influenzato la proliferazione delle cellule tumorali, inducendo un arresto significativo della progressione del ciclo cellulare e riducendo la tumorigenicità. Questi parametri non sono stati alterati nelle cellule di controllo sane. L'analisi proteomica ha suggerito che QMR agisce non solo sulla replicazione del DNA ma anche sui macchinari coinvolti nell'assemblaggio del fuso mitotico e nella segregazione dei cromosomi. Inoltre, in una valutazione della terapia combinata, la QMR ha migliorato significativamente l'efficacia della temozolomide.
Conclusioni
La tecnologia QMR sembra essere uno strumento promettente per il trattamento del glioblastoma.
E' possibile visionare il paper qui:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8287629/